L’Ospedale Policlinico San Martino ha aderito alla campagna vaccinale anti Covid-19 somministrando più di 85.000 dosi dal 27 dicembre 2020. 

Tra le categorie di pazienti da vaccinare, particolare attenzione è riservata alle donne in gravidanza e in allattamento. Nonostante negli USA siano stati confermati più di 125.000 casi di COVID-19 in donne in gravidanza, compresi più di 22.000 ospedalizzazioni e 171 morti, la copertura vaccinale in queste pazienti risulta essere inferiore rispetto all’atteso. 

L’esclusione di queste categorie dalle sperimentazioni pre-autorizzazione per motivi etici ha stimolato timore e preoccupazione sia nelle pazienti che negli operatori sanitari. 

In questo contesto, le Unità Operative di Igiene, Clinica Ostetrica e Ginecologica e Ginecologia e Ostetricia ritengono fondamentale creare uno strumento per permettere alle donne una scelta consapevole. 

Il progetto WOmen Vaccination (WOV) aiuta le donne e gli operatori sanitari a rispondere alle domande riguardo la campagna vaccinale. Per rispondere ai dubbi più comuni, un panel di esperti in ambito ostetrico-ginecologico e di prevenzione vaccinale dell’Ospedale Policlinico San Martino e dell’Università degli Studi di Genova analizzano costantemente gli articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali. 

In fondo al documento troverete la bibliografia e le informazioni per poter effettuare la prenotazione della seduta vaccinale. 

Per chi lo desidera, è inoltre possibile scaricare la brochure e il poster del progetto.   

1. Quali sono i rischi se si contrae la malattia Covid-19 durante la gravidanza?

Se una donna in gravidanza contrae il COVID-19:

  • è più suscettibile di complicanze e di un decorso più severo della malattia;
  • ha una maggior rischio di mortalità materna;
  • aumenta il rischio di accedere ai reparti di terapia intensiva con necessità di ventilazione e/o intubazione, circolazione extracorporea ecc.;
  • aumenta il rischio di complicanze ostetriche, come la pre-eclampsia (patologia caratterizzata da comparsa di pressione alta e proteine nelle urine), alterazione del benessere della madre o del feto con rischio di taglio cesareo;
  • aumenta il rischio di parto prematuro, prima delle 37 settimane di gravidanza;
  • aumenta il rischio di complicanze neonatali e ricovero del neonato presso le unità di terapia intensiva neonatale.

Non tutte le gravidanze sono uguali, alcune gravidanze sono già complicate da altre condizioni che aumentano il rischio di patologia severa da COVID-19. Tra queste possiamo citare:

  • Diabete;
  • Ipertensione;
  • Obesità materna (BMI>30);
  • Età materna superiore ai 35 anni;
  • Malattie polmonari e/o cardiache materne preesistenti;
  • Etnia asiatica o afroamericana.

Ad oggi, anche se non è possibile escludere la trasmissione del virus durante la gravidanza dalla mamma al feto (trasmissione verticale o trans-placentare), le infezioni neonatali sembrano avvenire per via aerea dopo la nascita. 

2. Sono in gravidanza, posso vaccinarmi?

La gravidanza è un fattore di rischio per malattia severa da Sars-CoV-2, per cui le donne in gravidanza devono essere considerate una popolazione fragile, a cui offrire la vaccinazione con maggiore priorità rispetto alle donne non in gravidanza della stessa età. Inoltre la circolare del Ministero della Salute n.35309 del 04/08/2021 ha sottolineato in modo chiaro che la gravidanza non è una controindicazione alla vaccinazione anti-Sars-Cov-2. 

A seguito di oltre 200.000 vaccinazioni in gravidanza, non sono stati segnalati effetti avversi in eccesso rispetto a quelli della popolazione non in gravidanza. 

3. Sono in gravidanza, quando dovrei vaccinarmi?

Le società scientifiche italiane e gli organi internazionali consigliano di effettuare la vaccinazione anti-Covid19 il prima possibile, a prescindere dal trimestre di gravidanza.  

Gli studi a disposizione che analizzano le complicanze nelle donne in gravidanza non mostrano una maggiore frequenza di malformazioni nel feto o complicanze nel parto in seguito alla vaccinazione anti-Covid19, a prescindere dal trimestre in cui viene eseguita la somministrazione.  

Nonostante le evidenze a disposizione relative a vaccinazioni eseguite nel primo trimestre confermino la sicurezza di questo vaccino, alcuni autori consigliano di valutare rischi e benefici insieme a un sanitario, alla luce dell’evidenza che la febbre, che rientra tra le possibili reazioni al vaccino, può causare un aumento del rischio di malformazioni congenite. 

Quest’ultimo avvertimento è stato confermato dalle "Indicazioni ad interim su Vaccinazione contro il COVID-19 in gravidanza e allattamento" dell’Istituto Superiore di Sanità pubblicate a Settembre 2021. 

Si ricorda che in caso di insorgenza di febbre in seguito alla vaccinazione è raccomandato assumere paracetamolo, per ridurre il rischio di esiti negativi della gravidanza.  

4. Ho scoperto di essere in gravidanza dopo la prima dose, cosa devo fare?

Se una donna vaccinata scopre di essere in gravidanza dopo aver già ricevuto il vaccino, non c'è indicazione a interrompere la gravidanza. Inoltre, se una donna scopre di essere in gravidanza tra la prima e la seconda dose del vaccino può considerare di ritardare la seconda dose fino al secondo trimestre. 

5. Perché le donne in gravidanza non sono state incluse nella campagna vaccinale contro il Sars-CoV-2 fin da subito?

Durante le sperimentazioni cliniche dei farmaci, prima della loro immissione in commercio, le donne in gravidanza e in allattamento sono abitualmente escluse. Per tale ragione, all’inizio della campagna vaccinale erano disponibili soltanto dati sugli animali che non avevano dimostrato effetti nocivi sullo sviluppo embrionale, fetale e post-natale. 

Una volta che un vaccino è registrato, esiste un sistema di sorveglianza basato sulle agenzie regolatorie: l’EMA (European Medicines Agency) in Europa e la FDA (Food and Drug Administration) negli Stati Uniti. Qualsiasi evento grave emerge in poco tempo quando il vaccino è usato estensivamente nella popolazione, anche se così raro da non essere rilevato durante gli studi clinici. 

6. Sto cercando una gravidanza (con metodi naturali o mediante tecniche di procreazione medicalmente assistita), posso vaccinarmi?

L’ American College of Obstetrics and Gynecologist (ACOG) e altre Società Scientifiche Internazionali e Nazionali (SIGO) raccomandano la vaccinazione a coloro che ricercano una gravidanza. 

Il ciclo vaccinale non condiziona la riuscita della ricerca di una gravidanza mediante metodi naturali o tecniche di procreazione medicalmente assistita. 

La preoccupazione riguardo questo tema nasce da una FALSA notizia che gli anticorpi contro  Sars-Cov-2 possano cross reagire e attaccare una proteina placentare chiamata Sincitina1. 

La letteratura scientifica ha confermato che non vi sono alterazione dei parametri ovarici, dello sviluppo embrionale o dell’impianto embrionale nelle pazienti in trattamento IVF vaccinate. 

La vaccinazione non impatta nemmeno sulla fertilità maschile, l’infezione da Covid-19 può invece causare disfunzioni erettili e orchite (infiammazione dei testicoli). 

7. Il vaccino può impattare sul ciclo mestruale?

Sono stati riportati cambiamenti nel ciclo mestruale in seguito alla vaccinazione in termini di durata, flusso e sintomi d’accompagnamento come il dolore addominale. 

Attualmente non sono note le cause di questi cambiamenti, l’ipotesi più probabile è che vi sia un’attivazione delle cellule immunitarie presenti fisiologicamente nell’endometrio come avviene con altri vaccini. 

Nonostante gli studi su questo fenomeno siano ancora in corso, è stato riportato che queste modifiche sono temporanee e si possono verificare per circa due cicli mestruali successivi alla vaccinazione. 

8. Sto allattando, posso vaccinarmi?

I dati finora raccolti sono rassicuranti: non esistono rischi per la mamma e per il/la bambino/a durante l’allattamento in caso di vaccinazione contro il Sars-CoV-2. 

Durante l’allattamento può essere somministrato qualsiasi tipo di vaccino contro il Sars-CoV-2 indicato per l’età materna. 

L’allattamento non deve essere mai sospeso, neanche nella giornata di somministrazione del vaccino.  

L’allattamento non è rischioso neppure in caso di malattia Covid-19. L’Unità Operativa di Neonatologia del Policlinico San Martino, ha partecipato ad uno studio multicentrico che conferma l’assenza di rischi nei neonati allattati da madri positive per il Sars-CoV-2. 

9. Che effetto avrà il vaccino sul/la mio/a bambino/a se mi vaccino durante la gravidanza/in allattamento? 

In gravidanza

Gli studi scientifici ci rassicurano sull’assenza di effetti teratogeni (capaci di generare mutazioni genetiche). 

I vaccini a mRNA non sono in alcun modo in grado di alterare il nostro DNA, nessun componente del vaccino può oltrepassare la placenta né tantomeno può trasmettere il virus perché questo non è contenuto nel vaccino stesso. 

Le persone in gravidanza non hanno riportato effetti collaterali diversi dalle donne non in gravidanza dopo la vaccinazione con i vaccini COVID-19 mRNA (vaccini Moderna e Pfizer-BioNTech).  

In allattamento

Gli anticorpi prodotti dal sistema immunitario della mamma a seguito della vaccinazione sono trasmessi anche al/la neonato/a mediante il latte materno e sono assorbiti tramite il sistema gastro-intestinale. 

In uno studio di marzo 2021, si è osservato che gli anticorpi prodotti dalle mamme che si vaccinano vengono passati al feto o al neonato tramite la placenta e il latte materno. Il bambino potrebbe quindi giovare di quella che in medicina viene chiamata immunizzazione passiva

10. Cos’è l’immunizzazione passiva?

Immunizzazione temporanea dovuta al passaggio di anticorpi da un individuo all’altro, in questo caso dalla madre al feto. 

Non essendo disponibile alcun vaccino nei pazienti minori di 12 anni, la trasmissione di anticorpi da madri vaccinate è la migliore opportunità dei neonati per essere protetti. 

11. Quali altre vaccinazioni sono indicate in gravidanza?

Nel corso della gravidanza sono raccomandate le vaccinazioni contro difterite, tetano, pertosse (dTpa) e influenza (se la gestazione si verifica nel corso di una stagione influenzale), che devono essere ripetute ad ogni gravidanza. 

Le donne in gravidanza dovrebbero ricevere il vaccino antinfluenzale in via prioritaria. L'ultimo documento disponibile dell’Organizzazione Mondiale della Sanità su questo tema ritiene questa categoria come il più importante dei gruppi a rischio, sia per loro stesse che per il feto. La vaccinazione, con vaccino inattivato, può essere effettuata in qualsiasi trimestre della gravidanza. 

La vaccinazione dTpa è da effettuare ad ogni gravidanza, anche se la donna sia già stata vaccinata o sia in regola con i richiami decennali o abbia avuto la pertosse. Infatti, la pertosse contratta dal neonato nei primi mesi di vita può essere molto grave o persino mortale e la fonte di infezione è frequentemente la madre. Il periodo raccomandato per effettuare la vaccinazione è dalla 27a alla 36a settimana di gestazione, idealmente intorno alla 28a settimana, al fine di consentire alla gestante la produzione di anticorpi sufficienti e il conseguente passaggio transplacentare. Il vaccino dTpa si è dimostrato sicuro sia per la donna in gravidanza sia per il feto. 

12. Quanto tempo deve intercorrere tra due diverse vaccinazioni?

Non vi sono controindicazioni per la co-somministrazione di due vaccini nella medesima seduta ed è improbabile che vi sia un’interferenza nella risposta immunitaria.  

L’ American College of Obstetrics and Gynecologist (ACOG) e il Ministero della Salute affermano che il vaccino anti Covid-19 possa essere co-somministrato  con altri vaccini nella medesima seduta, a condizione però che i due vaccini vengano somministrati in siti di iniezione differenti. 

Tuttavia la somministrazione contemporanea di più vaccini può provocare un aumento sia delle reazioni locali (ossia gonfiore, arrossamento e dolore nella sede di somministrazione del vaccino) sia generali (soprattutto la febbre); pertanto si consiglia di valutare rischi e benefici insieme a un sanitario ed eventualmente distanziare di almeno 14 giorni le due differenti somministrazioni.  

13. Quali tipi di vaccini sono disponibili in Italia contro il Sars-CoV-2?

In Italia sono disponibili due tipologie di vaccini contro il virus Sars-Cov-2:

  • vaccini a mRNA: Pfizer-BioNtech (Comirnaty) e Moderna (MRna 1273);
  • vaccini a vettore virale: Astrazeneca (Vaxzevria) e Johnson & Johnson (Janssen).

Entrambe le tipologie di vaccini stimolano la risposta immunitaria senza provocare i danni indotti dalla patologia, inoltre chi si sottopone a questi vaccini non può essere in alcun modo contagioso. 

Per le donne in età fertile in Italia è prevista esclusivamente la vaccinazione con vaccini a mRna. Negli Stati Uniti è stata autorizzata la somministrazione del vaccino Janssen dopo la pubblicazione delle indicazioni di ACOG e CDC rilasciate nel marzo 2021. 

Dagli studi è emerso che:

  • il vaccino Pfizer-BioNtech risulta efficace al 95% dei casi per prevenire l’infezione da COVID-19 in chi ha ricevuto due dosi senza evidenza di infezione pregressa;
  • Il vaccino Moderna risulta efficace al 94,1% per prevenire l’infezione da COVID-19 in chi ha ricevuto due dosi senza evidenza di infezione pregressa.

Come prenotare la vaccinazione 

Per le pazienti

È possibile effettuare la vaccinazione presso il Padiglione 3 dell’Ospedale Policlinico San Martino.  

Le pazienti desiderose di vaccinarsi possono richiedere al personale medico la prenotazione della vaccinazione in occasione della visita presso gli ambulatori di Ostetricia, Ginecologia, Centro Fisiologia della Riproduzione Umana e Pronto Soccorso Ostetrico-ginecologico o durante il ricovero nei reparti di degenza ostetrica. 

Per la popolazione

Attualmente è possibile prenotare:

Come ottenere la certificazione verde (Green Pass) 

La certificazione verde o green pass è un documento digitale e stampabile emesso dal Ministero della Salute che permette di accedere a eventi, strutture e altri luoghi pubblici in Italia e facilita gli spostamenti in Europa. 

A questo indirizzo è possibile avere tutte le informazioni utili: Certificazione verde COVID-19 (dgc.gov.it).  

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Questo progetto è a cura di:

  • Dott. Alberto Battaglini1
  • Dott.ssa Alessandra Chiodini2
  • Dott.ssa Sanà Dhrari Salem2
  • Prof. Angelo Cagnacci2,3
  • Dott. Claudio Gustavino4
  • Prof. Andrea Orsi1,5
  • Prof. Giancarlo Icardi1,5

1Dipartimento di Scienze della Salute (DiSSal), Università degli Studi di Genova, Genova.

2Dipartimento Neuroscienze, Riabilitazione, Oftalmologia, Genetica e Scienze Materno-Infantili (DiNOGMI) Università degli Studi di Genova.

3U.O. Clinica Ostetrica e Ginecologica, IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Genova.

4U.O. Ostetricia e Ginecologia, IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Genova.

5U.O. Igiene, IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Genova. 

In caso di dubbi chiedi maggiori informazioni al personale sanitario o contattaci al seguente indirizzo email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Ultimo aggiornamento: 08/10/2021