L’8 Febbraio si celebra la Giornata Internazionale dell’Epilessia, uno dei disturbi neurologici più comuni dovuto a una persistente ipereccitabilità di gruppi di neuroni della corteccia cerebrale, che si riflette nelle attività elettriche patologiche alla base della crisi epilettica. Fornire una completa presa in carico della persona con epilessia è fondamentale per aumentare le possibilità di guarigione e per ottenere un significativo miglioramento della qualità della vita; ecco perché il Policlinico sta lavorando per rispondere alle reali esigenze delle persone che ne soffrono.

Nel 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto l’Epilessia come malattia sociale per la sua ampia diffusione. Ogni anno in Italia si contano circa 30.000 nuove diagnosi a tutte le età, con una maggiore concentrazione sotto i 18 e sopra i 65 anni.
 
Nel 70% dei casi la patologia può essere trattata con una terapia farmacologica, ma il restante 30% delle persone non risponde alle cure e deve imparare a convivere con il disturbo seguendo alcuni accorgimenti per evitare che le crisi epilettiche causino incidenti a volte fatali, ad esempio mentre si è alla guida.
 
Mentre la ricerca procede per trovare delle terapie sempre più efficaci, parallelamente occorre individuare strategie per migliorare la qualità di vita delle persone che, non rispondendo ai farmaci antiepilettici, non possono guarire.
 
Il Centro Regionale per l’Epilessia (CRE) del Policlinico, unico in Liguria, ha come missione la presa in carico della persona con epilessia. È presente un punto di ascolto, ambulatori specialistici, come l’ambulatorio farmacoresistenza e, in collaborazione con la Clinica Ostetrica e Ginecologica del San Martino, l’ambulatorio epilessia e donna. È inoltre attrezzato con la completa gamma di strumentazione neurofisiologica e di neuroimmagine per la diagnosi e la cura dell’epilessia. Il Centro ha anche ottenuto il riconoscimento della Società Scientifica di riferimento, la Lega Italiana Contro l’Epilessia (LICE).
 
Il CRE non si occupa solo di assistenza, ma porta avanti un’intensa attività di ricerca. Ecco cosa racconta il Dott. Flavio Villani, Direttore del CRE: <<Gli interessi scientifici del CRE si avvalgono di consolidate collaborazioni nazionali ed internazionali e della partecipazione a commissioni e gruppi di studio delle principali società scientifiche di riferimento, tra cui la LICE.  Al centro della ricerca c'è il miglioramento della qualità della vita delle persone con epilessia, la precisa definizione dei loro bisogni specifici, gli effetti avversi dei farmaci e i sintomi che impattano sulla loro quotidianità, come l'ansia e depressione.
 
Sono attive numerose sperimentazioni cliniche per studiare nuovi trattamenti farmacologici, in particolare per rispondere alla problematica della farmacoresistenza.
 
Un altro settore di studio è l’identificazione di biomarcatori che permettano di diagnosticare precocemente e definire le varie tipologie di crisi epilettiche con lo scopo di fornire trattamenti sempre più precisi e “ritagliati” sulle caratteristiche della singola persona, migliorandone così la risposta alle terapie. 
 
È rilevante lo studio neurofisiologico integrato alle nuove tecniche di neuroimaging che mira a comprendere i circuiti nervosi alterati nell’epilessia e in diverse patologie cerebrali, come le malformazioni dello sviluppo corticale. 
 
Nella nostra visione della ricerca futura riteniamo indispensabile il coinvolgimento sempre più attivo delle associazioni dei pazienti per comprendere appieno le necessità delle persone che soffrono di questa patologia in modo da identificare e definire percorsi adeguati ed efficaci per la diagnosi e la cura dell’epilessia>>.